APPROFONDIMENTI
1. Fluoroprofilassi
Nelle Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva, pubblicate dal Ministero della Salute, la fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della patologia cariosa mediante la somministrazione di fluoro per via sistemica, risulta ancora fondamentale da 6 mesi ai 6 anni. Successivamente l’effetto preventivo sembra essere più efficace con la somministrazione topica mediante un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro per 2 volte al giorno, senza risciacquo nei bambini più cario-recettivi.
Con il termine di edentulia si intende la mancanza totale o più spesso parziale a livello del cavo orale degli elementi dentali.
3. Malattie del Parodonto
Per malattia del parodonto si intendono un insieme di patologie infiammatorie che colpiscono il tessuto di sostegno del dente, definito appunto parodonto. Se l’interessamento è solo gengivale si definisce gengivite; se è esteso alle zona ossea sottostante si avrà il quadro della parodontite profonda cronica, che può essere di tipo lieve, grave o complicata, a seconda della gravità dei sintomi (sanguinamento, tasche, mobilità, fino alla compromissione delle forcazioni).
Nel nostro studio, grazie alla possibilità di effettuare subito una un’indagine radiologica digitale Cone-beamTC, l’inclusione o la dislocazione del canino non sono più un problema! Infatti la sua posizione può essere vestibolare o palatale e quindi il trattamento ortodonico-chirurgico richiede un’accurata diagnosi ed una precisa localizzazione del dente impattato rispetto alle strutture adiacenti. Con l’osservazione clinica l’ispezione permette di valutare la bozza ossea del dente non erotto e di osservare se la posizione dell’incisivo laterale adiacente ne è influenzata, con la palpazione si percepisce la mancanza della bozza canina oppure la sua presenza in una sede anomala, ma attualmente è indispensabile per la sua sicura e precisa localizzazione un’indagine radiografica Cone-beamTC, che risolverà qualsiasi dubbio.
La deglutizione atipica è rappresentata dalla persistenza della deglutizione di tipo infantile dopo il quarto anno di età. La deglutizione di tipo viscerale infantile, detta anche deglutizione con spinta linguale, è caratteristica del bambino nei primi anni di vita: la lingua protrude e si pone tra i processi alveolari anteriori, la punta entra in contatto col labbro inferiore, i denti posteriori non vengono mai in contatto durante tutto il processo funzionale; la mandibola è stabilizzata nella sua posizione dalla contrazione della muscolatura oro-facciale; la deglutizione si realizza solo per un’interazione labbra/lingua. La deglutizione somatica si realizza progressivamente fino alla completa eruzione della dentatura decidua; si deglutisce senza contrarre la muscolatura mimica, i denti sono in contatto e la lingua rimane completamente all’interno del cavo orale. Il passaggio da una deglutizione di tipo infantile ad una di tipo adulto dovrebbe già avvenire al completamento della dentatura decidua, ma non si assiste mai ad un passaggio netto, per cui viene accettata fino a 6 anni. La DA nei bambini più grandi compare raramente nella forma pura, ma si presenta quasi sempre come deglutizione mista viscero-somatica.
Serramento vuol dire stringere i denti fortemente: non c’è movimento mandibolare, non c’è rumore ed il paziente di solito non se ne accorge. Digrignamento è lo sfregamento delle superfici occlusali dei denti tra loro, con piccoli spostamenti mandibolari causati da una muscolatura masticatoria iperattiva. Il digrignamento è detto anche bruxismo: è una parafunzione notturna che determina un tipico rumore di sfregamento ben percepito dal paziente, che pertanto ne è consapevole; è particolarmente dannoso poichè deteriora lo smalto, il tessuto parodontale, la muscolatura e nel tempo compromette anche le articolazioni temporo-mandibolari.
Nel blocco articolare (locking) acuto della mandibola il sintomo più eclatante è la riduzione dell’apertura della bocca, con tragitto latero-deviato verso il lato colpito: è dovuto al posizionamento e accartocciamento del disco interarticolare davanti al condilo, che pertanto potrà compiere solo il movimento di rotazione, ma non quello di scivolamento in avanti. Nel tempo si trasforma in blocco articolare cronico, dove l’apertura è meno limitata ma il dolore è più accentuato. L’evoluzione è verso l’artrosi temporo-mandibolare, con compromissione anatomica irreversibile (usura della cartilagine articolare, riassorbimento e rimodellamento del tessuto osseo, presenza di escrescenze osteofitiche, distruzione del disco inter-articolare) di tutta l’articolazione.
La sub-lussazione mandibolare è una situazione patologica non infrequente, che si verifica in presenza di una ipermobilità per lassità strutturale muscolo-legamentosa: in fase di apertura della bocca il condilo, spesso accompagnato da un rumore, sopravanza repentinamente il tubercolo articolare, che in condizioni fisiologiche rappresenta il limite di apertura invalicabile. Più grave è la sua evoluzione in lussazione mandibolare, che produce in posizione di massima apertura della bocca uno scivolamento eccessivo in avanti del disco inter-articolare, tanto da impedire al condilo di ricollocarsi posteriormente e quindi ostacolare la chiusura della bocca.
9. Ortopantomografia
L’ortopantomografia, nota anche come radiografia panoramica, è una tecnica radiografica che fornisce un’immagine completa 2D delle arcate dentarie. Nello studio è in uso il più recente degli efficientissimi apparecchi radiografici digitali che grazie alla tecnologia DCS (sensore a conversione diretta) evita la conversione della luce, conservando più dettagli e fornendo immagini di una nitidezza ineguagliabile con bassissimi dosaggi.
La teleradiografia laterale del cranio è una lastra che evidenzia il profilo dello scheletro del cranio, delle vertebre cervicali e delle parti molli del viso. Attraverso l’analisi cefalometrica fornisce praticissime informazioni sui rapporti scheletrici sagittali e verticali, sui rapporti dento-scheletrici e sulla relazione tra il profilo osseo e i tessuti molli del volto. Tutti questi dati sono di grande utilità per l’impostazione di un’appropriata strategia di trattamento di molteplici malocclusioni dento-scheletriche.
11. Picco di crescita
La valutazione del picco di crescita viene eseguita in maniera affidabile con lo studio della maturazione delle vertebre cervicali (CVM), comunemente visibili nella rx-telecranio: analizzando la forma e le dimensioni delle vertebre cervicali dalla seconda alla sesta vengono individuati sei stadi di maturazione. Rappresenta il metodo più efficace per programmare con appropriato timing l’inizio della terapia e poter sfruttare il picco di crescita, ovverossia il momento in cui il bambino cresce maggiormente e risponde quindi più adeguatamente alla terapia ortodontica.
12. Cone-beam TC
Nel nostro studio la Cone-beam TC cioè tomografia computerizzata a fascio conico del massiccio facciale ha rivoluzionato radicalmente la diagnostica per immagini, fornendo uno strumento in grado di dare informazioni altrimenti difficilmente ottenibili con gli strumenti convenzionali (ortopantomografia, rx endorale, stratigrafia). Grazie a questa tecnologia si ha la possibilità di ottenere in 3D immagini molto dettagliate dell’anatomia delle arcate dentarie e dunque di visualizzare con estrema precisione e senza sovrapposizioni le varie strutture e i loro rapporti per poter studiare denti, radici e nervi sui vari piani e sezioni. Inoltre la Cone-beam TC è lo strumento diagnostico più appropriato per individuare con esattezza lo spessore anatomico tridimensionale dei processi alveolari mascellari e mandibolari e la qualità dell’osso. Rappresenta pertanto un supporto indispensabile e imprescindibile nella diagnosi e nella pianificazione del trattamento in implantologia. Eccezionale è il confort per il paziente durante le brevi scansioni, senza nessuna sensazione claustrofobica e importante è come l’eccellente capacità diagnostica sia unita a dosaggi molto bassi di radiazioni, sovrapponibili a quelli della orto-pantomografia panoramica tradizionale.
13. Recontouring
Il “recontouring”, detto anche ameloplastica, è una procedura cosmetica, conservativa e indolore di rimodellamento dello smalto, per modificare lunghezza forma o superficie dei denti, con correzione di piccolissime imperfezioni; è una preparazione isolata del dente oppure combinata con altre metodiche cosmetiche, come il posizionamento di faccette estetiche con minima preparazione dentale.
La chirurgia piezoelettrica è una tecnica recente che sfrutta le vibrazioni ultrasoniche, modulate a frequenze variabili, per il taglio di tessuti duri mineralizzati (osso e denti), caratterizzata da elevata precisione, affidabilità e incolumità dei i tessuti molli circostanti (soprattutto mucose vasi sanguigni e nervi). Rappresenta pertanto una affidabile alternativa alla chirurgia ossea tradizionale.
Per osteointegrazione si intende l’intima unione, senza l’interposizione di tessuto connettivo, tra l’osso e un impianto artificiale realizzato con micromorfologia adeguata in titanio: infatti la velocità e la quantità del processo di osteointegrazione sono in funzione delle caratteristiche della superficie dell’impianto e della qualità dell’osso ricevente.
L’uso indiscriminato di Bifosfonati nella terapia dell’osteoporosi può essere dannoso poiché non sono privi di effetti tossici collaterali: ulcere esofagee e gastriti, dermatiti, congiuntiviti, aritmie cardiache, ipocalcemia, anche se più temibile, anche se relativamente raro, è l’osteonecrosi mandibolare. Si tratta di una osteomielite senza guarigione per almeno otto settimane. Può essere asintomatica o dolorosa, con ascessi e tragitti fistolosi. I fattori di rischio più frequenti per i pazienti trattati con bifosfonati sono: estrazioni dentarie, implantologia, traumatismi del cavo orale, scarsa igiene orale e parodontopatie croniche. Nel paziente tumorale si previene la complicanza con uno screening odontoiatrico ed eventuali cure necessarie prima di iniziare i trattamenti. La terapia è a base di Azitromicina (cps da 500 mg. Al giorno per 10 giorni), con follow-up per almeno 18 mesi.
Per “Inlay” si intende un intarsio che viene utilizzato per correggere danni minori dei denti. Se i danni sono più estesi e complessi si parla invece di “Onlay” (con sovrapposizione alle cuspidi). Questi intarsi dentali pertanto permettono la ricostruzione parziale di una corona quando sia presente abbastanza tessuto sano della corona dentale, come alternativa più conservativa ad una corona completa. Nel nostro studio vengono realizzati con il sistema digitale CAD/CAM in un’unica seduta e subito incollati ai tessuti esistenti del dente con i sistemi adesivi di ultima generazione, ripristinandone resistenza ed estetica. Rispetto ad una semplice otturazione, oltre a permettere una ricostruzione più estesa, hanno maggiore durata, sono esteticamente più armoniosi . In un recente passato sono stati utilizzati intarsi in oro, ma attualmente si usano esclusivamente intarsi in composito e in ceramica, praticamente invisibili e duraturi.
Con la tecnologia CAD-CAM, partendo dall’impronta di un dente preparato oppure di un moncone implantare, attraverso la “lettura” della forma da parte di uno scanner 3D, viene realizzata un’immagine con un programma computerizzato di progettazione tridimensionale (Fase CAD). I dati vengono elaborati per ottenere la massima precisione dei margini e i più fini dettagli morfologici e poi vengono inviati alla macchina utensile (Fase CAM), che realizzerà il manufatto protesico fresando un blocchetto del materiale prescelto: in resina, in ceramica feldspstica o integrale in disilicato di litio e in Zirconia.
Si dice protesi overdenture un tipo di protesi totale rimovibile ancorata anteriormente o ad una barra di collegamento su alcuni impianti osteointegrati oppure ad attacchi a sfera e posteriormente ad appoggio mucoso: pertanto è stabile sull’arcata inferiore (non “balla” e non necessita di paste adesive) e molto confortevole per l’arcata superiore in quanto può essere priva di palato. E’ indicata per tutti coloro che rifiutano l’idea di una “dentiera” convenzionale ma che per la mancanza di spessore osseo sufficiente nei settori postero-laterali non può avere l’inserimento di impianti sufficienti per una protesi fissa. L’overdenture risulta quindi essere una protesi economica su impianti che non esclude poi la possibilità, aggiungendo altri impianti, di avere in futuro una protesi fissa.
L’espansione rapida del palato è un intervento utilizzato nelle malocclusioni dento-scheletriche che presentano un deficit trasversale dell’arcata superiore, con volta palatina stretta e profonda e con un morso crociato mono o bilaterale e frequentemente con latero-deviazione della mandibola. L’Espansore Palatale Rapido è un dispositivo in grado di aprire rapidamente la sutura mediana del palato; viene cementato sui secondi molaretti da latte in caso di dentizione decidua o sui primi molari permanenti in dentizione mista o permanente, con due bande alle quali è saldata la vite d’espansione e un’estensione metallica fino ai canini. Il Lip-bumper è un apparecchio costituito da un arco rimovibile con scudo frontale, inserito sui tubi di due bande cementate sui primi molari o sui secondi molaretti e posizionato al davanti dell’arcata inferiore: non ha la capacità di spostare ortodonticamente i denti ma impedisce alla muscolatura periorale ipertonica di esplicare effetti costrittivi sulla dentatura anteriore e favorisce la spinta espansiva esercitata dalla lingua.
I brackets (attacchi ortodontici) sono le “piastrine” metalliche che vengono incollate sulla faccia vestibolare dei denti. Vengono definiti preinformati quando il loro slot (la scanalatura centrale) è preformato con tutte le informazioni nei tre piani dello spazio, in modo tale che un arco rettangolare, inserito a pieno spessore, determini uno spostamento esatto del singolo dente nell’arcata.
Gli attacchi ortodontici autoleganti sono la scelta più attuale, confortevole e pratica in ortodonzia. Rispetto agli attacchi convenzionali non necessitano di legature elastiche o metalliche, poiché incorporano uno sportellino scorrevole che trattiene l’arco nell’attacco.